2021: UE e USA insieme per il clima


Senza indugiare vi lasciamo alle parole del direttore della nostra testata, Log To Green, Ernesto Kieffler.

Buona lettura.

 

Un anno particolare, fra le difficoltà economiche e sanitarie, che può però stabilire una nuova alleanza fra le due sponde dell’Atlantico

Il 2021 può essere un anno particolarmente importante per il clima. Lo slancio globale per arrivare ad emettere zero emissioni di carbonio entro la metà del secolo sta crescendo in un modo che nessuno avrebbe potuto prevedere anche solo un anno fa. Il Covid-19 ha costretto le Nazioni a iniettare miliardi nelle loro economie e alcune di esse si sono impegnate a ricostruire in modo più assennato la propria società, investendo in particolare nella transizione verde. 

A questo si aggiunge il fatto che, dopo i quattro anni di assenza sotto l’amministrazione Trump, gli Stati Uniti sono tornati nuovamente attivi sulla scena globale. Anzi, il cambiamento climatico pare rappresentare, insieme alla pandemia, alla crisi economica e all’ingiustizia razziale, uno dei quattro pilastri della politica del duo Biden-Harris, che fra le prime decisioni prese ha iscritto nuovamente gli USA all’Accordo sul clima siglato a Parigi nel 2015. Nel contempo ha lanciato anche un nuovo piano green, che prevede ben 2mila miliardi di investimenti in quattro anni, volto a mettere gli Stati Uniti su un percorso irreversibile verso l’azzeramento delle emissioni nette da CO2 entro il 2050.

Accanto all’attuazione delle iniziative “verdi” interne, Biden però deve anche fare i conti con la nuova dimensione internazionale del problema climatico. L’Unione Europea, la Cina, il Giappone e la Corea del Sud hanno annunciato da tempo di voler ottenere lo stesso obiettivo e se a questo gruppo aggiungiamo gli Stati Uniti si sta parlando, complessivamente, di circa due terzi dell’economia globale e più della metà delle emissioni mondiali.

 

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